Bentrovati avventurieri, ecco a voi la recensione del nuovo capito di The Elder Scrolls Online: Elsweyr.
La nuova espansione è uscita, in pre-order, il 20 Maggio ed ufficialmente il 4 Giugno di questo 2019 su Xbox, Playstation e PC.
Ci siamo goduti queste settimane di esplorazione del nuovo territorio e quello che abbiamo provato principalmente è stato puro divertimento nel giocare questo nuovo contenuto e vogliamo condividere con voi le nostre impressioni.
La mappa e la storia
Appena messo piede oltre il confine nord di Grathwood, ci ritroveremo in un vasto e roccioso deserto punteggiato da oasi e rovine che richiamano l’antica cultura Khajit, ben diverso dal rigoglioso paesaggio dell’isola di Summerset. Quello che subito ci sembrerà di percepire sarà il soffocante odore di bruciato e l’atmosfera di terrore scatenata da qualcosa che non ci saremmo mai aspettati di incontrare in questa Seconda Era: i Draghi.
Il territorio dei Khajit è ricco di storia e miti, maestosi templi dedicati alle divinità di Jode e Jone e l’architettura richiama fortemente il nostro oriente. La zona è veramente interessante da visitare, mostrando anche, per la prima volta, diversi tipi di Khajit: dagli Alfiq, simili a gatti domestici (ma capaci di parlare!) ai Senche-Raht, contrari all’essere chiamati cavalcature.
Questa coinvolgente immersione nell’antica cultura Khajiti è però accompagnata dal costante timore di vedersi atterrare un drago alle nostre spalle, pronto a ridurci in cenere. Ho notato che finalmente gli sviluppatori hanno aggiunto anche nell’Open World dei nemici che non possono essere affrontati in ”solo play” neanche dai giocatori più esperti del gioco: difficilmente infatti si riesce a buttare giù creature come queste e servirà l’aiuto di tutti per riuscirci, anche perché il drago non rimarrà fermo come un sacco di patate a farsi pestare, ma si muoverà costantemente, lanciando via chiunque si dovesse trovare nella vicinanza delle sue ali e mordendo chi si troverà davanti alle sue fauci (non facendosi troppi problemi nel cercare di incenerirli), una volta preso il volo brucerà il campo di battaglia ed evocherà contro i giocatori Atronach di vario tipo. Mi ha fatto davvero piacere notare come in chat di zona si organizzassero gruppi per affrontare i draghi.
Per tentare di affrontare questa incredibile minaccia, il nobile Abnur-Tharn ha messo insieme la c.d. Khajit Defence Force, un gruppo di prodi guerrieri e maghi provenienti da ogni angolo di Elsweyr. Ma i draghi non sono l’unica minaccia che ci ritroveremo di fronte, la regina usurpatrice Euraxia Tharn, sorellastra di Abnur Tharn (come ci tiene sempre a specificare lui stesso) ci metterà spesso i bastoni fra le ruote.
La quest principale quindi ci vedrà aiutare per quanto possibile la Resistenza, guidata prima da Lord Gharesh-ri, Portavoce del Mane, e poi da Khamira, già conosciuta nella quest prologo di Elsweyr, che si scoprirà poi essere una figura chiave per il popolo Khajit.
Giocare la storia principale del Chapter sarà ben ricompensato: riceveremo come premio, una volta arrivati a metà, la residenza Hall of the Lunar Champion (che riceverà dei miglioramenti con gli altri dlc che usciranno quest’anno) oltre che diversi Outfit Motif per le armi.
Offrire il nostro aiuto ci porterà ad esplorare l’intero territorio del Nord Elsweyr, passando da zone desertiche a foreste lussureggianti. E proprio in una foresta si troverà quella che a mio avviso è una delle quest secondarie più divertenti: The Lunacy of the Two Moons, che vedrà come antagonista lo Skooma Cat, ovvero la versione Alfiq di Sheogorath, che, come al solito, sta scatenando la follia nel tempio di Tenmar.
Per quanto riguarda invece la quest secondaria più impressionante, sarà quella di Orcrest, antica città ormai in rovina e piena di appestati, dove ritroveremo Filbert Cienne, già conosciuto a Summerset, che ci chiederà di ritrovare il suo compagno di culto Marthine.
Infatti entrambi sono devoti al Principe Daedrico Peryite e la notizia della peste a Orcrest non poteva far altro che farli accorrere per divulgare il verbo del loro principe.
È stato divertente raccogliere, in una città priva di vita ma piena di non morti, i dieci pezzi di stoffa saturi di peste che sbloccano uno strano costume dedicato a Peryite.
La nuova Classe: il Necromancer
Novità di questa espansione è l’attesissima Classe del Necromancer. Già dai primi video di anteprima si poteva capire che sarebbe stata una classe molto particolare e le aspettative non sono state deluse.
Il Necromancer è una classe versatile, con tre rami dedicati ad ognuno dei ruoli base del gioco, come il Warden: il ramo di abilità del Grave Lord è per i Damage Dealer, quello del Bone Tyrant e per i Tank e il ramo del Living Death è per gli healer.
Le animazioni di ogni skill sono ben curate e dettagliate, come per esempio le rune e i simboli magici che si materializzano al suolo ogni volta che dissacreremo un cadavere per utilizzare le nostre abilità al massimo del loro potenziale, ma attenzione ad usare le alcune di queste arti oscure in città, in quanto sono considerati atti criminali e le guardie cittadine vi daranno la caccia.
Le ultimate sono molto potenti: quella del Frozen Colossus (Skill nel meta attuale di ogni gruppo Hardcore che si rispetti) devasterà le difese di chiunque si dovesse trovare all’interno della sua area d’effetto, mentre la ultimate del ramo Living Death, Reanimate, sarà molto utile da usare in un progress group sia in dungeon che in trial, capace di svoltare completamente la situazione di un fight.
E sì, trasformarsi in un Bone Goliath è veramente figo! (se siete un Khajit o un Argoniano manterrete la vostra coda, tranquilli)
La nuova trial: Sunspire
Ciliegina sulla torta di questo capitolo è la nuova trial: Sunspire.
Ambientata nell’antico tempio dedicato ad Alkosh, questa nuova sfida per dodici player vede come antagonisti tre draghi: Yolnahkriin, il drago di fuoco; Lokkestiiz, il drago di ghiaccio, e Nahviintaas, il drago del tempo, che osa proclamarsi la reincarnazione di Alkosh.
Per arrivare all’ultima sfida prima affrontare gli altri due draghi, in quanto la porta che conduce a lui è bloccata da due sigilli.
Novità della trial è la possibilità di attivare un Hard Mode per ogni drago, che trasformerà i combattimenti in sfide che metteranno a dura prova ogni ruolo, ma soprattutto quello dei tank e degli healer.
Ogni drago avrà la propria meccanica, per esempio: quella di Lokkestiiz, chiamata Ice Prison, metterà a dura prova gli healer, specialmente nella modalità hard mode, mentre nello scontro finale con Nahviintaas ci vorrà coordinazione e focus da parte di tre damage dealer per far sì che l’Eternal Guardian (miniboss che si troverà su un altro piano nello spazio-tempo), non arrivi ad aiutare Nahviintaas diventando immortale e sbaragliando il gruppo senza troppa difficoltà.
La trial presenta sia nuove interessanti meccaniche che qualcosa di già visto che rovina un po’ l’esperienza del tanto atteso contenuto.
E’ la prima vera trial dal DLC Thieves Guild che a noi giocatori un po’ più vissuti ha fatto veramente emozionare! I fight sono molto coreografici e spettacolari e fanno sentire l’epicità del momento, chiaramente solo se affrontati in Hard Mode. La versione veteran senza aggiungere quel pizzico di difficoltà è molto meno emozionante.
Conclusioni
Per concludere, trovo questa nuova espansione davvero affascinante e le aspettative non mi hanno delusa, anzi. Ogni volta che vedo l’icona del drago sulla mappa sono pronta a salire in sella per affrontarlo e non mi dispiacerebbe ricominciare l’avventura con un nuovo personaggio, giusto per apprezzare ancora di più la trama e la difficoltà che la regione offre.
Riconfermiamo quanto anticipato nella nostra Preview: Elsweyr assicurerà ad Elder Scrolls Online, anche in questo 2019, il titolo di miglior MMO in circolazione.
Voto: 9/10
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