In ogni saga High Fantasy di cui si ha conoscenza, ed Elder Scrolls non fa eccezione, non è raro trovare presenza di Elfi, appartenenti a diverse razze e culture.
Da Tolkien, con le sue grandi e famose distinzioni, basti pensare a Calaquendi (Elfi che hanno visto la lucedi Valinor) e Moriquendi (Elfi che non hanno mai visto la luce di Valinor) e le loro susseguenti suddivisioni in Vanyar, Noldor, Telëri e Sindar, passando per gli universi di Warhammer, The Witcher, Dragon Age, Warcraft, R.A. Salvatore con il popolo Drow rappresentato, su tutti, da Drizzt do’Urden, che sia in ambito videoludico o letterario, gli Elfi sono una presenza costante.
Elder Scrolls non fa eccezione presentando, tuttavia, una variazione interessante sul tema: storicamente gli Elfi sono (quasi) sempre contrapposti ai Nani mentre in Tamriel non sembra essere esattamente così.
Dedichiamoci, quindi, ad inoltrarci nella scoperta della storia dei “Nani di Tamriel”: il popolo dei Dwemer!
Dwemer, concept art
“Una razza di scalpellini, artigiani ed ingegneri. Inventarono le macchine ed eressero elaborate città sotterranee dove ricercarono poteri per sfidare gli Dei stessi. Ed infine, senza che se ne sappia precisamente il momento, scomparvero. L’intero popolo, all’improvviso. Lasciando al loro posto soltanto le loro opere.” – Calcelmo
Gli Elfi delle Profondità
Come suggerito dal nome stesso, i Dwemer, erano una razza Elfica (“Mer”) che popolò Tamriel, tecnologicamente avanzatissima, che scomparve improvvisamente lasciando dietro di se soltanto testimonianze delle proprie produzioni artistiche, architettoniche, ingegneristiche e magiche.
Fisicamente ritenuti non dissimili dagli umani o gli elfi, alle volte potevano apparire come bambini molto grandi con delle barbe, ed erano soliti indossare armature di metallo molto pesanti e tuniche, molte delle quali costruite con le corazze di costrutti meccanici o con parti di scarto di altre apparecchiature di loro invenzione.
Derivarono dai resti della Antica civiltà degli Aldmer, risiedettero in Dwemereth, in gran parte corrispondente all’odierna Morrowind, e furono conosciuti con diversi nomi fra i quali: Nani, Elfi delle Cavità, Scavatori delle Profondità, Popolo delle Profondità.
Origini
La Storia dei Dwemer è composta principalmente da conflitti occorsi contro altre razze e conflitti intestini, molti dei quali difficili da posizionare in una linea temporale precisa.
Si stanziarono lunghe le coste di Morrowind fondando Dwemereth e furono coinvolti in numerosi scontri con i Chimer, una delle razze elfiche discendenti dagli Aldmer ma contrapposta al resto delle razze Mer a causa della loro devozione per i Principi Daedrici anziché verso gli Aedra.
Questi conflitti occorsi verso la fine della Merethic Era videro come oggetto del contendere: possedimenti terrieri, risorse e religione.
La Cultura Dwemer, convintamente agnostica, sosteneva il dominio della ragione sulla fede, tratto distintivo che li pose in fortissima contrapposizione ai Chimer i quali, di contro, risultavano essere zelanti sostenitori dei Daedra.
Il ciclo di violenza Dwemer-Chimer venne interrotto nella Prima Era quando Re Vrage Il Talentuoso guidò i Nord nell’invasione della moderna Morrowind. Questo evento consentì ai Dwemer ed ai Chimer di identificare nei Nord un nemico comune contro il quale allearsi.
Rappresentazione di Indoril Nerevar, Eroe Chimer, Campione di Azura, Hortator deli popoli unificati Chimer e Dwemer
Nonostante questo i Nord riuscirono ad occupare la maggior parte di Morrowind ma non riuscirono mai a sottomettere il Regno Dwemer di Vvardenfell che rimase forte ed indipendente.
Durante il periodo di occupazione Nord, quando Morrowind fu annessa al Primo Impero Nord, nacque l’alleanza fra Dumac Dwarfking ed Indoril Nerevar che, col tempo, portò alla liberazione di Morrowind ed alla creazione del Primo Concilio ed alla fondazione di Resdayn: la Prima nazione dove Dwemer e Chimer convissero.
Migrazione ad Occidente
La fazione militaristica dei Rourken, contraria all’accordo con i Chimer, scelse l’esilio.
Le cronache riferiscono che il clan Rourken fosse il custode del martello Volenrung e che il loro Capo Clan, una volta deciso l’esilio autoimposto, scaglio il Martello attaverso Tamriel guidando poi il suo Clan a stabilirsi dove esso cadde.
Il Clan Rourken, giunto nel luogo dove il Volendrung cadde, vi si stabilirino ridenominando la zona “Volenfell” nome che col tempo venne tradotto in “Hammerfell”, numerose rovine della zona riportano ritratti del lancio di Volendrung.
Volendrung, il Martello al quale si deve il nome della zona Volenfell/Hammerfell
Il Clan Rourken non fu l’unico a scegliere la via dell’esilio, nei decenni che seguirono l’arrivo dei Rourken a Volenfell, anche il clan Kragen decise di emigrare verso ovest approdando in Skyrim dove fondarono un regno proprio.
Arkngthamz divenne quindi la prima città-stato Dwemer a Skyrim e, nonostante continui attacchi da parte dei Nord, vide la sua ricchezza e reputazione crescere costantemente tanto da spingere ulteriori clan a migrare da Vvardenfell.
Mentre il clan Kragen fondò la città gemella Arkngthamz-Phng, che divenno la loro nuova Capitale, gli altri Clan stabilirono altre città stato che si riunirono in una alleanza che venne considerata ai tempi come inattaccabile.
In breve tempo Skyrim vide un proliferare di città stato Dwemer in una zona che spaziava dalle Montagne Velothi fino a Markarth nella zona che oggi è conosciuta come The Reach.
I regni Dwemer scavarono diffusamente nel sottosuolo nascondendo, di fatto, la loro vera dimensione alle popolazioni di superficie ed una buona parte di esse risultavano collegate fra loro attraverso l’enorme caverna conosciuta come Fal’Zhardum Din.
Vista di Fal’Zhardum Din
I Dwemer in Skyrim prosperarono per qualche tempo nonostante questo risultò essere una prospettiva di breve durata.
Quando le città stato scoprirono depositi di Aetherium durante i loro scavi più profondi, inizio una corse alla ricerca capeggiata dalla città stato di Arkngthamz al fine di sviluppare una tecnologia adatta a sfruttare l’enorme potere della nuova sostanza appena scoperta.
Questi sforzi condussero alla creazione della Forgia d’Aetherium, capace di creare artefatti di indicibile potere, l’avvenimento in se fu abbastanza per spazzare via l’alleanza che legava le diverse realtà Dwemer innescando una guerra per il controllo della Forgia.
Aetherium Forge
Decenni di conflitto indebolirono i Dwemer a tal punto che l’Alto Re Gellir dei Nord fu in grado di guidare le sue armate alla conquista delle città stato Dwemer e completare la campagna in soli tre anni.
Solo un secolo più tardi i Dwemer furono in grado di raccogliere forze sufficienti a reclamare i loro possedimenti perduti.
Conflitti successivi
Un esponente della razza Ayleid
Qualche tempo dopo la ribellione degli schiavi guidati da Saint Alessia, numerosi regni Ayleid (ulteriore fazione Elfica che occupò Cyrodiil e con antenati in comune con gli Altmer), iniziarono una disperata ricerca della Wrathstone, mitico artefatto che ritenevano potesse fornir loro un’arma abbastanza potente da scongiurarne la sconfitta contro il potere soverchiante dell’Impero Alessiano.
Saint Alessia
Una spedizione Ayleid marciò sulla città di Mzulft nelle Eastmarch e la cinse d’assedio solo per fallire nell’intento di far breccia nelle sue mura. Ciò che gli Ayleid ignoravano era il fatto che solo una metà della Wrathstone era custodita a Mzulft, mentre l’altra metà era custodita nella vicina Kagrenzel. Fu a quel tempo che il famoso Architetto Dwemer Mhuvnak, finito l’attacco Ayleid, recuperò entrambe le metà della Wrathstone e, ritenendo le attuali strutture volte alla sua protezione, progettò e costruì la Volta di Mhuvnak che servì da ricovero per la Wrathstone.
Le due metà della Wrathstone ricongiunte come apparse in ESO
Secoli dopo, tuttavia, in seguito alla conquista di Mzulft da parte dei Nord, benché temporanea, la Volta venne sepolta in una montagna di ghiaccio e dimenticata. A nulla servirono gli sforzi dei Dwemer di Mzulft di rintracciare la Volta Ghiacciata tramite l’utilizzo del loro Oculory, così la rimanente metà della Wrathstone non venne reclamata.
Frostvault
Nel frattempo i Dwemer prepararono il terreno per l’ennesima crisi accogliendo i Falmer ai tempi della caduta della loro civiltà dopo la Notte delle Lacrime. I dwemer accolsero i profughi Falmer rendendoli col tempo ciechi a causa del consumo di funghi tossici che essi imposero agli Elfi. I Falmer divennero quindi servi dei Dwemer per degenerare, nel corso di qualche generazione, in una condizione di corruzione e schiavitù. Durante la Guerra della Falesia i Falmer si ribellarono ai loro padroni scatenando un saguinosissimo conflitto sotterraneo, ignorato dai Nord in superficie, che durò fino alla scomparsa dei Dwemer stessi.
La scomparsa dei Dwemer
La scomparsa dei Dwemer è, ad oggi, uno degli avvenimenti più misteriosi e controversi della Storia dei popoli di Tamriel.
Esistono diverse speculazioni sulle motivazioni che hanno portato a questo evento in gradi di cancellare un’intera popolazione dalle pagine della Storia ed altrettante speculazioni esistono riguardo al loro fato ultimo.
Fonti storiche concordano nel datare la scomparsa della razza Dwemer durante lo svolgimento della Battaglia della Montagna Rossa, evento apicale e conclusivo di quella che è più diffusamente conosciuta come Guerra del Primo Concilio.
Il Primo Concilio fu formato l’anno 1E 416 e vide l’alleanza di Dwemer e Chimer, patrocinata dai due rispettivi Leader Dumac Dwarfking ed Indoril Nerevar, e la formazione delle Grandi Casate suddivise in Secolari, Casa Dwemer e Dagoth e quelle Ortodosse, Casa Dres, Hlaalu, Indoril, Redoran e Telvanni. Lo scopo di tale alleanza era quello di eliminare l’occupazione dei Nord Resdayn (antico nome di Morrowind).
Il Primo Concilio ottenne i risultati prefissati in quella che divenne conosciuta come La Guerra di Successione e, sotto la guida di Indoril Nervera e Dumac Dwarfking, riuscì a scacciare i Nord al di fuori dai confini di Resdayn frantumandone il potere dei Nord a tal punto che anche le città-stato Dwemer occupate si ribellarono riacquisendo l’autonomia.
Il crollo dell’Impero Nord segnò la fine della Guerra e, come prevedibile, ne conseguì che le differenze culturali fra le schiere Chimer e Dwemer iniziarono a riaffiorare. Il vero punto di rottura degli equilibri, tuttavia, fu rappresentato dalla riscoperta del Cuore di Lorkhan, evento che mise in moto una serie di reazioni a catena che condussero ad una nuova guerra.
Battaglia della Montagna Rossa e scomparsa dei Dwemer
Il tempo trascorso sui campi di battaglia fece nascere un profondo rapporto di amicizia e rispetto fra i Nerevar e Dumac, a dispetto della lunga storia di divisione che aveva visto contrapposti i devoti Chimer ed i razionali Dwemer. Nonostante lo scetticismo di Sotha Sil, Almalexia e di un giovane Vivec, Nerevar e Dumac, desiderosi di portare la pace finalmente fra i propri popoli, negoziarono un trattato di pace.
Da sinistra a destra: Almalexia, Vivec, Sotha Sil, moglie e consiglieri di Nerevar, membri del Tribunal.
Questo trattato sembrò essere sufficiente a garantire la stabilità di Resdayn ed una pacifica convivenza fra le popolazioni Dwemer e Chimer dopo lunghi anni di lotte.
Come spesso accade, tuttavia, il destino aveva in serbo altre sorprese.
Voryn Dagoth, Lord della Casata Dagoth che in futuro sarebbe diventato famoso come Dagoth Ur, fidato amico e consigliere sia di Nerevar che di Dumac, si presentò al cospetto del Concilio portando prove inequivocabili che dimostravano come Kagreanc dei Dwemer, avesse scoperto il Cuore di Lorkhan, scoprendo altresì in che modo poterne attingere al potere per plasmare una nuova divinità a scherno delle devozione dei Chimer, oltre ad una nuova terribile arma.
La rivelazione infranse il già precario equilibrio, se da un lato i consiglieri si affrettavano nel suggerire a Nerevar di muover guerra ai Dwemer, Nerevar stesso si rivolse a Dumac chiedendo se quanto riferito da Voryn Dagoth fosse vero, incontrando una ferma e violenta reazione da parte di Dumac, il quale chiese con quale autorità Nerevar presumesse di poter giudicare gli affari dei Dwemer.
Nerevar apparve profondamente turbato da questi sviluppi e decise di compiere un pellegrinaggio ad Holamayan, il Sacro Tempio di Azura, dove Azura stessa confermò la veridicità di quanto riportato da Voryn. Egli riferì il tutto ai suoi consiglieri i quali lo rimbrottarono per aver dubitato e lo spinsero nuovamente a muover guerra contro i Dwemer.
Azura, principe Daedrico di cui Indoril Nerevar era Campione e devoto
Nerevar, tuttavia, decise di giocare un’ultima carta e si recò a Vvvardenfell un’ultima volta, tentando di intavolare un negoziato. Purtroppo gli antichi amici Nerevar e Dumac screziarono violentemente ed il risultato di ciò fu una nuova guerra che vide contrapposti Chimer e Dwemer.
Il popolo Dwemer era ben difeso dalla fortezza della Montagna Rossa, ma l’acume di Nerevar consentì di attirare le armate Dwemer in campo aperto e bloccarle mentre Nerevar stesso, in compagnia di Voryn Dagoth ed un piccolo gruppo di compagni riuscì ad introdursi furtivamente nella Camera del Cuore.
Giunti li trovarono Dumac ed un’aspra battaglia si scatenò fra i due i quali crollarono stremati da tremende ferite e dall’intensivo uso di magia, con Dumac presumibilmente ucciso dal pugnale di Nerevar: Ethos.
Keening, Wraithguard e Sunder, gli strumenti di Kagrenac
L’uccisione di Dumac e l’incedere minaccioso di Voryn Dagoth e gli altri, spinsero Kagrenac ad utilizzare i suoi strumenti sul Cuore di Lorkhan:
Wraithguard, guanto magico per proteggere chiunque l’indossasse dagli effetti distruttivi dell’utilizzo del potere del Cuore.
Sunder, martello incantato per colpire il Cuore stesso al fine di generare il volume e la qualità esatta di potere desiderato;
Keening, lama incantata creata allo scopo di strappare il potere dal Cuore e concentrarlo;
Questi gli strumenti che Kagrenac decise di utilizzare, nessuno avrebbe mai potuto prevedere quello che sarebbe accaduto.
Nell’esatto momento in cui gli strumenti toccarono il cuore per attivare il Numidium, l’arma segreta finale di cui parò Voryn Dagoth, Kagrenac, i suoi seguaci e l’intera razza Dwemer svanirono dal mondo conosciuto senza lasciare alcuna traccia. Un solo Dwemer fece eccezion, Yagrum Bagarn, il quale si trovata in un diverso piano d’esistenza quando il Numidium venne attivato.
Nessuno sa esattamente cosa sia accaduto ai Dwemer, ne dove siano finiti, ammesso che siano sopravvissuti al cataclisma magico. Tutto ciò che rimane, a testimonianza della loro esistenza, sono le loro opere architettoniche ed ingegneristiche e gli strumenti di Kagrenac.
Perfino nel momento nella loro scomparsa dal mondo conosciuto i Dwemer riuscirono ad impiantare i semi per una futura crisi che avrebbe investito, secoli più tardi, Morrowind.
Gli strumenti di Kagrenac vennero infatti recuperati da Voryn Dagoth e lasciati in sua custodia da Nerevar il quale, volendo ricevere il parere del Tribunal per decidere cosa farne, tornò immediatamente a conferire con i suoi consiglieri.
Avendo sentito la storia raccontata da Nerevar, il Tribunal risolse che gli strumenti dovessero essere preservati e studiati, nessuno poteva infatti sapere il fato finale dei Dwemer, ne se mai sarebbero riapparsi. Nerevar acconsentì alla condizione che il Tribunal giurasse solennemente di non utilizzare mai quegli artefatti per fini malevoli, condizione che fu rapidamente accettata.
Voryn Dagoth, il futuro Dagoth Ur, capo della Sesta Casa.
Tornati alla Montagna Rossa il Tribunal e Nerevar trovarono un Voryn Dagoth impazzito, il quale rifiutò di riconsegnare gli strumenti definendoli troppo pericolosi e sottolineando come lui solo fosse degno di poterli custodire. L’amico venne di nuovo messo contro l’amico quando Nerevar ingaggio battaglia con Voryn Dagoth, il quale sconfitto fuggì via.
Lord Nerevar morì improvvisamente, alcuni dicono ucciso in battaglia, altri suggeriscono ucciso dagli altri membri del Tribunal fra i quali Vivec, Sotha Sil e perfino Almalexia sua moglie.
Essi, in seguito, sfruttando gli studi di Sotha Sil scoprirono un modo per sfruttare gli strumenti di Kagrenach in modo da estrarre il potere divino dal cuore e tramutare loro stessi in divinità.
Violarono il sacro giuramento che li legava a Nerevar, si recarono alla Montagna Rossa dove ascesero allo stato di Divinità. In quel momento Azura apparve, maledisse il Tribunal ed il loro tradimento, tramutando la pelle dei Chimer in grigia ed i loro occhi in un colore rosso fuoco, dando così la vita alla razza dei Dunmer.
Predisse inoltre che Nerevar sarebbe tornato per vendicarsi del Tribunal in quella che fu conosciuta di li in avanti come la “Profezia del Nerevarine”.
Gli effetti della maledizione di Asura hanno trasformato i Chimer, rendendoli i Dunmer: Elfi dalla pelle grigia ed occhi rosso fuoco
Termina qui la storia dei Dwemer, fatta di conflitti, sangue, macchinazioni e culminata nel più grande mistero tuttora irrisolto di Tamriel.
Che il loro destino sia compiuto oppure no, non è dato sapere, di certo, il loro impatto è stato importante, dando indirettamente la vita ad una nuova razza, avendone sostanzialmente cancellata una dall’esistenza, avendo sviluppato teconologie avanzatissime salvo poi, in preda al desiderio di onnipotenza, aver giocato con poteri oltre la loro comprensione lasciando un grande punto interrogativo su quello che è stato il loro destino.
Sarà davvero finita qui? Il futuro ci riserverà ulteriori storie legate ai Dwemer, aiutandoci a comprendere meglio quale sia stata la loro fine, se fine deve essere?
articolo a cura di Alberto Khaeltan
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